ASSOCIAZIONI RICREATIVA CULTURALE DOMOMETRAGGI

CHI SIAMO

DomoMetraggi è un’associazione culturale che nasce dall’incontro di persone con esperienze professionali e passioni differenti, ma accumunate dall’amore per il cinema.

Scopo dell’Associazione è lo studio, la pratica e la diffusione della conoscenza delle tecniche di comunicazione visiva, con particolare riguardo al cinema, alla fotografia ed alle attività artistiche ad esse affini.

A tal fine l’associazione si propone di promuovere l’impegno associativo, culturale ed artistico attraverso iniziative specifiche nei campi del cinema, della fotografia, degli audiovisivi, della multimedialità, dell’editoria delle arti figurative, delle tradizioni popolari, del collezionismo nonché di qualsivoglia altra forma culturale artistica, e/o spettacolare in genere, non solo nei confronti dei propri soci ma, anche e soprattutto, nei confronti di tutti i cittadini. Si propone inoltre di promuovere e curare la realizzazione, anche diretta, di prodotti audiovisivi di ogni genere, finalità e durata.

Altre informazioni relative alle finalità dell’associazione si possono trovare nella sezione STATUTO

PROGETTO “DAMUA”

Il primo progetto concreto sul quale l’associazione sta lavorando è la realizzazione di un CORTOMETRAGGIO che si intitola “DAMUA – La Solitudine ai Tempi del Virus”; è tratto dall’omonimo racconto dello scrittore ossolano Alessandro Chiello, che avrà una durata approssimativa di 30 minuti e verrà presentato ai festival nazionali e internazionali.

La stesura della sceneggiatura è stata curata dallo stesso autore del racconto in collaborazione con Fabrizio Rizzolo, Marzio Bartolucci e Alberto Lepri, che cureranno rispettivamente la regia e la fotografia del cortometraggio.

Oltre a sviluppare trama e intreccio narrativo, il progetto ha l’ambizione di mettere in luce alcuni dei punti più caratteristici di Domodossola come il Centro Storico e il Sacro Monte Calvario.

SINOSSI

Una città deserta a causa del Virus che ha paralizzato il mondo. Un commissario di Polizia inabile al servizio che soffre la sua solitudine, rinchiuso tra le pareti di casa. I dati dei contagi declamati dal telegiornale riempiono il silenzio del suo piccolo appartamento.

 

Dopo oltre due settimane di clausura, il commissario decide di averne abbastanza e, abusando della sua posizione, s’incammina per le vie desolatamente vuote di Domodossola, tra serrande di negozi chiusi e striscioni ai balconi con scritto Andrà tutto bene.

 

C’è un solo luogo in Ossola capace di restituirgli un briciolo di serenità e di pace: il Sacro Monte Calvario con la sua incantevole Via Crucis che si snoda nel bosco e il parco che la chiude alla sommità del colle Mattarella. In questo luogo, chiuso per tutti, ma non per lui, si abbandona a contemplare la natura e la città.

 

Un giorno trova una sgradita sorpresa, qualcun’altro è seduto nel suo angolo di paradiso.

Sarà un incontro delicato e commovente tra due solitudini diverse.

Un incontro misterioso e inquietante.

 

Per la parte del Commissario Eugenio Cecchi, Gegè per gli amici, è stato scelto  Fabrizio Rizzolo www.fabriziorizzolo.it, mentre il delicato ruolo di Damua è stato affidato a Sabrina Borsotti. Completano il cast Isabella Tabarini nel ruolo della dott.ssa Gloria Trevisan, Antonio Attinà che interpreta l’ispettore Martignoni, e Greta Gallotti nei panni di Monica, la compianta moglie del commissario.

 

Sceneggiatura di Alessandro Chiello, Fabrizio Rizzoli, Alberto Lepri, Marzio Bartolucci

Regia e montaggio di Marzio Bartolucci

Fotografia di Alberto Lepri

Sound design  di Alberto Lepri e Fabrizio Rizzolo

Colonna sonora di Roberto Olzer

CRONOPROGRAMMA

Dopo avere girato le immagini del teaser a fine agosto 2020, l’associazione si è impegnata nella ricerca dei fondi necessari a coprire il budget della produzione, trovando riscontri positivi sia da parte di Enti Locali e Fondazioni, sia da parte delle aziende del territorio, sia da parte di privati cittadini che hanno aderito alla campagna di Crowdfunding anche con piccole donazioni.

 

La fase di produzione del cortometraggio è terminata ad aprile 2021 ed il cortometraggio è stato presentato il 29 Maggio 2021, con una premiere al Cinema Corso di Domodossola molto partecipata.

 

Attualmente è in corso la distribuzione del film ai Festival Nazionali e Internazionali, dato che l’associazione ha sottoscritto un contratto di distribuzione con Prem1ere Films

www.premierefilm.it

alcuni scatti

foto gallery

Gente di Contrabbando

Il contrabbando è tutt’oggi una pratica illegale ed è visto come tale, ma per quasi due secoli è stato il perno su cui le popolazioni delle vallate ossolane hanno fatto leva per tirare a campare, praticato soprattutto ai fini di mera sopravvivenza da larghissime fasce di popolazione.

Nell’ultimo anno Lutea, in collaborazione con l’associazione culturale DomoMetraggi, ha acquisito una serie di interviste finalizzate alla realizzazione di un documentario sul contrabbando, con l’intento di creare un documento che possa contribuire a spiegare alle giovani generazioni il fenomeno che viene definito contrabbando di fatica. Lutea ha raccolto in video le testimonianze ed i racconti di Benito Mazzi giornalista e scrittore vigezzino, e di Franco Sgrena ex-partigiano e contrabbandiere, entrambi scomparsi; sono anche state raccolte le inteviste di alcuni protagonisti dell’epoca degli spalloni, di un ex finanziere che ha prestato servizio negli anni ’60 e di alcuni storici sia italiani che elvetici, come:

 

Pier Antonio Ragozza-storico del VCO
Raphael Rues-ricercatore storico elvetico
Teresio Valsesia-giornalista della valle Anzasca
Vasco Gamboni-storico elvetico

 

L’autrice del documentario è Arianna Giannini, scrittrice e giornalista di Masera, e la regia è di Marzio Bartolucci; ha una durata approssimativa di 30’.

8.11.1943 – La Scintilla

Villadossola, estremo Nord del Piemonte al confine con la Svizzera, piccolo paese dall’imponente impronta industriale: 5.800 abitanti e cinque fabbriche, per un totale di circa 2.500 dipendenti.

È l’8 settembre 1943, Armistizio: l’Italia è nel caos, la popolazione di Villadossola e i suoi operai sono di chiara tradizione antifascista e comunista e il clima si fa sempre più teso, tanto che iniziano a formarsi i primi nuclei di resistenza armata per scacciare gli “oppressori”.

I mesi di settembre e ottobre sono un fermento di attività segrete e di contatti con nascenti formazioni partigiane del milanese, si cercano armi e munizioni di ogni tipo per prepararsi all’azione.

La mattina dell’8 novembre 1943 un gruppo di giovani, spinti dalla foga attivista dei gruppi d’azione milanesi, decide di passare all’azione. Sono una cinquantina gli uomini che alle 10:30 si muovono verso gli obiettivi che hanno individuato: vengono occupate le fabbriche, le caserme di Carabinieri e Finanza e si tagliano i fili delle telecomunicazioni, operai e popolazione si uniscono all’azione che assume così i contorni di una vera propria rivolta.

Cresce nel cuore dei rivoltosi la convinzione che gli alleati faranno la loro comparsa per unirsi al fronte di liberazione.

Al comando nazista di Domodossola giunge voce dell’insurrezione e viene organizzato un contrattacco per sedare la rivolta: si svolge un violentissimo scontro a fuoco che non risparmia vite su entrambi i fronti, ma i tedeschi sono costretti alla ritirata.

Un gruppo di ribelli, che aveva il compito di attaccare il comando di Antrona, rientra trionfante con alcuni prigionieri tedeschi; una colonna armata che sta raggiungendo la città viene respinta con le armi.

Il bilancio della giornata è pesante, si contano vittime e feriti su entrambi i fronti ma, nonostante tutto, il giubilo pervade la popolazione ma l’illusione è breve: la mattina del 9 novembre i tedeschi si organizzano e rispondono al fuoco bombardando Villadossola con tre aerei Junker, uccidendo dei civili.

Lo shock è enorme, la resistenza degli insorti è spazzata via, colonne di militi fascisti e tedeschi invadono la città: 10 persone, reputate i principali responsabili della rivolta, vengono arrestate, interrogate, torturate e poi fucilate.

Ma ai tedeschi non basta, vogliono i nomi di tutti i partecipanti e di chi li ha aiutati: continua così una “caccia ai ribelli” che il 24 e 25 novembre, complice una delazione, porterà all’arresto di altre persone facenti parte dell’insurrezione armata.. alcuni di loro andranno a rimpolpare la triste conta delle fucilazioni, altri invece verranno spediti in Germania, nei campi di concentramento.

L’insurrezione di Villadossola rappresenta una pagina poco nota, ma molto importante della storia italiana, un evento che ha diviso gli storici in due linee di pensiero, tra chi condannò l’impulsività del gesto, costato troppe vite umane e chi lo giudicò come il primo vero tentativo di rivolta contro “gli oppressori”, come la scintilla che diede inizio alla lotta partigiana.

Villadossola, estremo Nord del Piemonte al confine con la Svizzera, piccolo paese dall’imponente impronta industriale: 5.800 abitanti e cinque fabbriche, per un totale di circa 2.500 dipendenti.

È l’8 settembre 1943, Armistizio: l’Italia è nel caos, la popolazione di Villadossola e i suoi operai sono di chiara tradizione antifascista e comunista e il clima si fa sempre più teso, tanto che iniziano a formarsi i primi nuclei di resistenza armata per scacciare gli “oppressori”.

I mesi di settembre e ottobre sono un fermento di attività segrete e di contatti con nascenti formazioni partigiane del milanese, si cercano armi e munizioni di ogni tipo per prepararsi all’azione.

La mattina dell’8 novembre 1943 un gruppo di giovani, spinti dalla foga attivista dei gruppi d’azione milanesi, decide di passare all’azione. Sono una cinquantina gli uomini che alle 10:30 si muovono verso gli obiettivi che hanno individuato: vengono occupate le fabbriche, le caserme di Carabinieri e Finanza e si tagliano i fili delle telecomunicazioni, operai e popolazione si uniscono all’azione che assume così i contorni di una vera propria rivolta.

Cresce nel cuore dei rivoltosi la convinzione che gli alleati faranno la loro comparsa per unirsi al fronte di liberazione.

Al comando nazista di Domodossola giunge voce dell’insurrezione e viene organizzato un contrattacco per sedare la rivolta: si svolge un violentissimo scontro a fuoco che non risparmia vite su entrambi i fronti, ma i tedeschi sono costretti alla ritirata.

Un gruppo di ribelli, che aveva il compito di attaccare il comando di Antrona, rientra trionfante con alcuni prigionieri tedeschi; una colonna armata che sta raggiungendo la città viene respinta con le armi.

Il bilancio della giornata è pesante, si contano vittime e feriti su entrambi i fronti ma, nonostante tutto, il giubilo pervade la popolazione ma l’illusione è breve: la mattina del 9 novembre i tedeschi si organizzano e rispondono al fuoco bombardando Villadossola con tre aerei Junker, uccidendo dei civili.

Lo shock è enorme, la resistenza degli insorti è spazzata via, colonne di militi fascisti e tedeschi invadono la città: 10 persone, reputate i principali responsabili della rivolta, vengono arrestate, interrogate, torturate e poi fucilate.

Ma ai tedeschi non basta, vogliono i nomi di tutti i partecipanti e di chi li ha aiutati: continua così una “caccia ai ribelli” che il 24 e 25 novembre, complice una delazione, porterà all’arresto di altre persone facenti parte dell’insurrezione armata.. alcuni di loro andranno a rimpolpare la triste conta delle fucilazioni, altri invece verranno spediti in Germania, nei campi di concentramento.

L’insurrezione di Villadossola rappresenta una pagina poco nota, ma molto importante della storia italiana, un evento che ha diviso gli storici in due linee di pensiero, tra chi condannò l’impulsività del gesto, costato troppe vite umane e chi lo giudicò come il primo vero tentativo di rivolta contro “gli oppressori”, come la scintilla che diede inizio alla lotta partigiana.

Regia MARZIO BARTOLUCCI
Sceneggiatura ARIANNA GIANNINI
Fotografia Pixelpro Videoproduzioni
Animazioni grafiche FABIO MARASCIO
Grafica SARAH BARBUTO
Durata 57’
Tratto dal libro di CARLO SQUIZZI “8.11.43” edito da LA PAGINA

 

Principali Relatori
CARLO SQUIZZI
ANDREA POZZETTA
LORENZO PAVESI
GIULIO TONELLI

 

Enti patrocinanti: Provincia del VCO, Unione Montana delle Valli dell’Ossola, Comune di Villadossola, Comune di Borgomezzavalle, ANPI del VCO, Casa della Resistenza, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara
Con il sostegno della Torino Piemonte Film Commission

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28844 Domodossola VB
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